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Applausi alla coscienza: l’Italia Green Film Festival smaschera il silenzio

Al Teatro Argentina la serata di chiusura dell’Italia Green Film Festival 2025: premiate le opere più incisive sul fronte ambientale e sociale, tra grandi nomi del cinema, moda etica e impegno civile

Applausi alla coscienza: l’Italia Green Film Festival smaschera il silenzio
Oltre 500 pellicole da 62 Paesi hanno concorso quest’anno, segno di un’urgenza globale: raccontare attraverso le immagini le ferite del pianeta e le speranze di chi, ogni giorno, prova a curarle. A guidare la serata, le giornaliste Vittoriana Abate e Francesca Rasi, insieme al Direttore Artistico Pierre Marchionne, raffinato e risoluto nel ribadire l’identità profonda del Festival: «Non premiamo semplici film, ma visioni capaci di scuotere e ispirare».

A precedere la cerimonia, l’emozionante green carpet allestito di fronte all’Ara Sacra, calcato da protagonisti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura. In apertura, l’intervento della Banda della Polizia Locale di Roma, che ha impreziosito l’atmosfera con un omaggio musicale istituzionale ma coinvolgente.

In sala, un parterre di rilievo: Franco Nero, Presidente Onorario del Festival, accanto a personalità come Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Enrico Lo Verso e l’architetto Massimiliano Fuksas, oltre a volti noti dello spettacolo e della società civile, tra cui Carlotta Galmarini, Pietro Romano, Emy Bergamo, Eleonora Ivone, Fabiana Balestra, Claudia Conte, gli aristocratici Maria Pia Ruspoli e Guglielmo Giovannelli Marconi e le modelle Emanuela Mai e Ana Maria Vasilache.

Protagonista anche la moda etica, con le creazioni sostenibili degli stilisti Rosso D’Aquino e Mariel Spiridigliozzi. Quest’ultima ha firmato una vera e propria dichiarazione stilistica: una collezione essenziale e colta, in cui ogni tessuto naturale e ogni linea sartoriale raccontano una scelta, un gesto, un impegno. Le sue creazioni hanno incarnato perfettamente lo spirito del Festival: la bellezza al servizio di una visione etica e consapevole.

Il momento culminante è stato la consegna delle Golden Leaf 2025, assegnate alle dodici opere più rappresentative tra quelle in concorso. Tra i film premiati e presenti alla serata:

•    La Terra delle Donne di Marisa Vallone, potente racconto sul legame tra identità femminile e terra;

•    Food for Profit di Giulia Innocenzi, inchiesta incisiva sull’impatto ambientale dell’industria alimentare;

•    Scirocco di Habib Ayeb, poesia visiva sui deserti tunisini e i mutamenti climatici;

•    Bad Woods di Jiri Hanzlicek, premiato per la categoria animazione, per il suo linguaggio potente e universale;

•    Safarà di Paolo Calcagni, viaggio lirico nell’equilibrio fragile tra uomo e natura;

•    Transumanza della Luigi Diotaiuti Foundation, omaggio alle radici contadine e alla cultura del rispetto.

Assenti ma premiati anche altri registi: Lacci di Kenta Crisà e Stefano Demarie, Raindrop di Marco Dominik Graf, Voci dal Mare di Simone Gavazzi e Guido Pontecorvo, Out of Sight by the Forest di Nadina Dobrowolska – Otwarte Klatki, e Notte Fuori di Carlotta Cerquetti.

Applausi scroscianti hanno accompagnato la consegna dei premi speciali: a Giuseppe Tornatore, per la sua sensibilità nel raccontare il pianeta attraverso il cinema; a Michele Placido, per la sua coerenza artistica e il suo sguardo critico sulle contraddizioni sociali e ambientali italiane; a Enrico Lo Verso, al Comandante Mario De Sclavis e alla stessa Vittoriana Abate, per il suo costante impegno culturale.

La giuria internazionale, guidata dallo scrittore e ambientalista Sergio Bambarén, ha accompagnato anche i momenti istituzionali del Festival in Campidoglio e al Parlamento, promuovendo un confronto profondo tra arte, cultura e politiche per la sostenibilità.

A sostenere il progetto, partner d’eccellenza come TESYS – Fabless Group e Three For Tech, accanto a una rete di media partner tra cui Adnkronos, TeleAmbiente, Bella, GMP e Il Settimanale d’Ittuto, che hanno garantito ampia visibilità all’evento.

Con questa edizione, l’Italia Green Film Festival si conferma ben più di una rassegna cinematografica: è un manifesto culturale che restituisce centralità all’arte come azione, parola e responsabilità.

«Siamo riusciti a costruire una comunità internazionale che non si limita a guardare, ma sceglie di agire. È questo il vero successo del Festival», ha dichiarato, con orgoglio, Pierre Marchionne a fine serata.

di Maria Rosito

FONTE: https://www.ilmessaggero.it/